Consumi ridotti di energia: quali elettrodomestici si possono utilizzare e quando

La Commissione Europea contrasta il caro energia che da mesi affligge i Paesi dell’UE con la diminuzione forzata dei consumi anche nelle residenze private. Tale scenario implicherà quasi certamente una limitazione della potenza dei contatori, e pertanto metterà gli abitanti nella condizione di dare un giro di vite all’utilizzo di più elettrodomestici in contemporanea, specialmente se molto energivori e in particolare in alcune fasce orarie quotidiane.

Cosa sapere e come regolarsi in questo senso?

In questa piccola guida, vogliamo offrire alcuni suggerimenti e consigli per ridurre al minimo il discomfort causato dalla riduzione dei consumi energetici, e magari anche la spesa in bolletta.

Fermo restante l’iter che il nuovo pacchetto dovrà seguire – prima l’approvazione del Consiglio UE e poi il recepimento da parte dei vari Stati membri – si prospetta innanzitutto un taglio dei consumi di elettricità giornaliera pari al 5% nelle ore di punta, ossia quando si registrano i maggiori picchi di richiesta energetica. In questo senso, la Commissione UE raccomanda di applicare una media pari a tre o quattro ore per ogni giorno feriale, che significa dal lunedì al venerdì.

Picchi di richiesta energetica: gli orari in cui prestare più attenzione ai consumi

In questo periodo dell’anno, il picco dei consumi si registra tra le 9 e le 12 del mattino e tra le 16 alle 18 del pomeriggio, orari in cui utilizzare contemporaneamente più elettrodomestici potrebbe risultare d’ora in poi molto difficile – se non addirittura impossibile.

Nell’ottica di una riduzione di potenza del 5% dei contatori, che nella maggior parte delle utenze domestiche equivale oggi a 3 kW (con un margine di flessibilità pari al 10%), bisognerà rinunciare all’impiego degli elettrodomestici molto energivori in queste fasce orarie: meglio evitare quindi piastre per capelli, ferro da stiro, lavastoviglie, forno e stufette elettriche, ma in alcuni casi anche le piastre delle cucine a induzione (che pur facendo risparmiare gas, consumano ovviamente energia elettrica).

Altri elettrodomestici che potrebbero comportare alti consumi di elettricità includono le friggitrici ad aria, le asciugatrici, i phon e persino i bollitori elettrici, oltre naturalmente al frigorifero che non può per ovvie ragioni essere mai spento.

La strategia migliore sarà quasi certamente quella di programmare anticipatamente le diverse attività da svolgere in casa, accendendo in momenti diversi determinati elettrodomestici “non fondamentali”, oppure spostare le attività ad orari al di fuori di quelli di punta.

Due buone idee per risparmiare energia? Acquistare elettrodomestici ad alta efficienza ed evitare quando possibile la modalità stand-by

Un’altra buona idea potrebbe essere quella di valutare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (almeno in classe A), soprattutto nel caso in cui quelli esistenti siano ormai particolarmente datati (e quindi molto energivori).

Ricordiamo infatti che più alta è la classe energetica di un elettrodomestico, maggiore sarà il suo impatto sul contatore e, di riflesso, in bolletta. Un investimento di questo genere potrebbe inoltre essere recuperato rapidamente con un risparmio energetico effettivo nei mesi a seguire.

Infine, attenzione anche a lasciare gli elettrodomestici in modalità stand-by. Dichiara in questo senso eErg, il Gruppo di Ricerca sull’Efficienza negli Usi Finali dell’Energia: “Secondo misurazioni effettuate recentemente in oltre 1.300 abitazioni in Europa, il consumo medio degli apparecchi in standby è di circa 305 kWh per abitazione ogni anno, equivalente all’11% del consumo complessivo di elettricità di una casa.”

Non basta? Qualche tempo fa, abbiamo pubblicato sul magazine di Gelsia un interessante articolo sulle modalità pratiche per ridurre i consumi di energia elettrica in casa: puoi leggerlo qui.