Le piccole comunità energetiche tedesche: un esempio da seguire nel Teleriscaldamento

Qualche mese fa abbiamo pubblicato sul magazine di Gelsia un articolo dedicato al teleriscaldamento, spiegandone il funzionamento e i vantaggi che lo rendono una scelta sostenibile e sicura

Uno degli esempi più virtuosi nell’applicazione di tale tecnologia arriva dalla Germania, dove alcuni piccoli comuni hanno dato vita a vere e proprie “comunità energetiche”.

Il caso studio indica che l’impiego di solare termico, biomassa e di altre fonti rinnovabili può, di fatto, alimentare con successo mini-reti di teleriscaldamento portando benefici alle comunità locali e anche al pianeta. Va infatti considerato che il teleriscaldamento richiede, per sua natura, minori interventi di manutenzione rispetto ad altri sistemi e che un ulteriore risparmio economico è rappresentato dall’impiego a risorse del territorio e quindi meno costose, nonché dalla stabilità del prezzo riservato al consumatore

Anche dal punto di vista civico le piccole comunità energetiche tedesche sono un esempio da seguire, poiché coinvolgono la cittadinanza in modo diretto, offrendo nuovi posti di lavoro e interessanti opportunità di business per lo sviluppo presente e futuro dell’economia locale

Va infine da sé che, tale approccio all’energia, sia decisamente più sostenibile anche dal punto di vista ambientale , e che rappresenti pertanto una soluzione efficiente per ridurre l’inquinamento

Il progetto ENTRAIN mette in luce l’eccellenza del teleriscaldamento 

I vantaggi finora elencati sono confermati dal “progetto ENTRAIN attraverso un interessante video che illustra, in modo molto comprensibile, le scelte energetiche delle comunità rurali di Rosenfeld, Breitenholz, Mehrstetten e Pfronstetten, tutti piccoli comuni del sud della Germania.

Scopriamo così che, fino a soltanto dieci anni fa, Rosenfeld contava su un tradizionale impianto di riscaldamento e che il sistema venne sostituito a causa di continui guasti e malfunzionamenti. Fu in quella circostanza che il gestore dell’istituto valutò la possibilità di sfruttare le risorse energetiche locali, peraltro non indifferenti: ben 1200 ettari di bosco, gran parte dei quali non impiegati per alcuna lavorazione industriale. 

Il comune di Rosenfeld decise infine di installare una rete di teleriscaldamento alimentata a biomassa (rigorosamente locale), nel corso del tempo venne ampliata a praticamente all’intera comunità: ad oggi, sono allacciati ad essa ben settecento edifici, dal centro storico alle aree più esterne al perimetro cittadino. 

Nel complesso, la domanda termica del comune costituisce più del 50% del consumo energetico totale: un grande successo. E anche l’ambiente ringrazia, poiché per alimentare la rete di teleriscaldamento è stato dato il via ad alcune colture a crescita rapida (come il salice) attorno al paese, evitando inutile cementificazione. 

Considerato l’impatto positivo di questa scelta strategica, sono ora numerosi gli altri comuni tedeschi che stanno valutando di seguire l’esempio di Rosenfeld. Per arrivare a un risultato concreto bisognerà però prima di tutto trovare una soluzione alla dispersione delle utenze causata dalla presenza massiva di edifici unifamiliari sul territorio (circa l’80%). 

Ammerbuch, Mehrstetten e Pfronstetten: i piccoli comuni guidano un grande cambiamento 

Ammerbuch, Mehrstetten e Pfronstetten sono gli altri tre comuni tedeschi che hanno applicato in modo virtuoso la tecnologia del teleriscaldamento, e che andranno a costituire nel prossimo futuro un esempio da seguire anche a livello internazionale.

Nel primo caso, siamo di fronte a una frazione di circa 750 persone chiamata Beitenholz, il cui 75% degli edifici era inizialmente riscaldato a gasolio – in considerazioneconsiderando dell’assenza di rete del gas nell’area. Ecco quindi che la locale amministrazione, per contenere i costi ma anche per tutelare le risorse naturali del territorio, ha optato per l’installazione di una rete di teleriscaldamento che si snoda lungo l’intero borgo e che è gestita da un impianto alimentato al 100% da fonti rinnovabili. Questo progetto, sviluppato nel corso di tre anni, consente ora di alimentare con successo oltre cento edifici e la cittadinanza può persino partecipare all’iniziativa, diventando azionista di una società specificamente fondata per l’occasione.

Per quanto riguarda Mehrstetten, si tratta di un comune che tre anni fa ha scelto di sostituire i preesistenti sistemi di riscaldamento a gasolio e a legna (molto costosi, obsoleti e poco efficienti) con una rete di teleriscaldamento alimentata da fonti energetiche rinnovabili e rigorosamente locali. Il progetto è, al momento, ancora in fase di sviluppo, ma ha già creato una formidabile coesione sociale, definendosi come una possibile fonte di guadagno anche per l’economia locale del futuro.

Infine, vale la pena citare l’esempio di Pfronstetten, cittadina che si è trovata a dover “rottamare” gli impianti di riscaldamento tradizionali che alimentavano la scuola, l’asilo e il palazzetto comunale. Volendo installare anche in questo caso una rete di teleriscaldamento, l’amministrazione locale ha optato di estenderla anche ai privati cittadini e ha raccolto in tal senso le adesioni della comunità locale. Particolarmente interessante è anche la gestione diretta dell’intero progetto: il Comune ha infatti scelto di amministrare personalmente la futura rete, determinando anche i prezzi di vendita del calore all’utente finale. 

Così come per i comuni precedentemente citati, anche Pfronstetten beneficerà da una scelta tanto sostenibile: la rete di teleriscaldamento verrà infatti alimentata con il legnamei proveniente dai boschi attorno al comune, che non sono soltanto di proprietà pubblica ma anche privata. Un’eccellente opportunità per creare nuove iniziative imprenditoriali.