Risparmio energetico aziendale: vantaggi economici e ambientali per le imprese

La gestione ottimizzata dell’energia è fondamentale per qualunque azienda, a prescindere dalla sua dimensione e settore, non soltanto in virtù dei vantaggi economici che garantisce ma anche nell’ottica di una maggiore tutela ambientale. A questo, va aggiunto il fatto che la stessa UE richiede a tutti i consumatori energetici europei, siano essi privati o aziende, di perseguire un concreto risparmio energetico al fine di raggiungere la massima efficienza possibile nel consumo dell’energia.

In particolare in questa complessa fase storica, tutte le organizzazioni dovrebbero quindi mettere in atto non soltanto comportamenti quotidiani virtuosi, ma anche strategie di efficientamento e piani di monitoraggio e verifica dei consumi che permettono di controllare l’effettiva bontà degli interventi e i loro potenziali margini di miglioramento.

Infine, non va dimenticato che, anche a livello tecnologico, sono oggi disponibili numerose soluzioni che permettono di ridurre in modo significativo i consumi degli uffici e degli impianti.

Il primo step per risparmiare energia in azienda: l’audit energetico

L’audit energetico è lo step preliminare che tutte le aziende dovrebbero intraprendere per ottenere un maggiore risparmio energetico. Chiamato anche diagnosi energetica, è una procedura di analisi che accerta i reali consumi energetici di un’impresa, di un’attività, di un edificio o di un impianto industriale: permette quindi di conoscere e misurare in modo preciso l’utilizzo energetico sui luoghi di lavoro e di mettere a fuoco i possibili interventi di efficientamento e risparmio conseguibili.

Per conoscere in maggiore dettaglio le regole dell’audit energetico dal punto di vista normativo, si può fare riferimento al Decreto Legislativo del 4 luglio 2014, n. 102, e alla Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

Non va poi dimenticato che l’audit energetico è obbligatorio per legge per le grandi aziende (ossia quelle con più di 250 dipendenti, con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio annuo maggiore di 43 milioni di euro) e per le imprese energivore (ossia quelle con un consumo maggiore o uguale a 1 GWh di energia elettrica) e va effettuato ogni quattro anni da parte di figure esterne autorizzate come le ESCO (Energy Service Company) o gli EGE (Esperti in Gestione dell’Energia certificati).

Le PMI non sono obbligate per legge a svolgere la diagnosi energetica, che comunque si rivela estremamente vantaggiosa alla luce di possibili azioni migliorative nella gestione dell’energia.

Più specificamente, le aziende che scelgono di condurre un audit energetico incontrano una serie di vantaggi, che includono: la redazione di un bilancio energetico dell’impresa; la definizione degli interventi di efficientamento energetico possibili; la valutazione per ciascun intervento della reale fattibilità tecnica ed economica nonché delle possibili agevolazioni fiscali; la misurazione dei consumi e l’integrazione di sistemi di monitoraggio; la riduzione dei consumi e dei costi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi. A tutti questi oggettivi benefit va aggiunta, ovviamente, anche una maggiore sostenibilità ambientale – un valore oggi ricercato e molto apprezzato dai consumatori nella scelta dei loro prodotti e servizi.

Il risparmio energetico aziendale nella pratica: si parte da un cambio di mentalità

In termini pratici, mettere in atto una reale strategia di risparmio energetico aziendale richiede prima di tutto un profondo cambio di mentalità da parte di tutte le persone coinvolte, a qualunque livello. Questo perché una maggiore efficienza energetica nei luoghi di lavoro è connessa all’adozione di processi più snelli e intelligenti, e non soltanto ad ambienti e locali più performanti. Il cambiamento tangibile parte quindi dalla diffusione di una reale “cultura green” tra tutti i manager e dipendenti.

Lo dimostra il successo del progetto INDUCE, finanziato dall’Unione Europea e che ha visto il coinvolgimento di quindici imprese di varie dimensioni in diversi Paesi UE, tutte operanti nell’agri-food. A partire da un’analisi delle aziende, tra loro molto diverse sotto l’aspetto dei consumi energetici, il progetto ha sviluppato per ciascuna un programma di formazione dedicato al personale e finalizzato a un miglioramento della gestione energetica attraverso l’attuazione di comportamenti virtuosi.

Dopo il periodo di formazione, ogni azienda ha elaborato il proprio piano d’azione e messo in atto piccoli ma significativi cambiamenti (come la modifica dei sistemi di illuminazione o l’abitudine allo spegnimento – invece che stand-by – di tutti i computer al termine della giornata lavorativa). I risultati hanno superato ogni aspettativa: il progetto INDUCE ha infatti evidenziato una diminuzione dei consumi pari a circa 554 GWh l’anno, con un risparmio complessivo per le aziende coinvolte di circa 20 milioni di euro annuali sui costi energetici.

Risparmiare energia in azienda: alcuni consigli pratici

Esistono diverse strategie che è possibile mettere in atto in azienda al fine di ottenere un miglioramento della gestione dell’energia e una oggettiva riduzione dei consumi. Alcune di esse, come spiegato nel paragrafo precedente, riguardano i comportamenti e le abitudini delle persone che lavorano nell’organizzazione e includono:

  • Una modulazione attenta della temperatura a seconda dei vari ambienti, con una riduzione nei locali vuoti o meno frequentati (come i magazzini o le sale riunioni vuote).
  • La chiusura delle porte e delle finestre non utilizzate per evitare la dispersione di calore o frescura.
  • La collocazione delle scrivanie alla giusta distanza dalle fonti di calore per favorire una diffusione ottimale di quest’ultimo.
  • La riduzione della temperatura in ufficio durante i mesi invernali, che dovrebbe attestarsi sui 18/19°C per essere confortevole e produrre un risparmio energetico.
  • L’impostazione delle stampanti su stampe a bassa risoluzione quando possibile, per esempio per la stampa di appunti o documenti interni.
  • L’eliminazione dello stand-by nei dispositivi elettronici, per evitare il continuo consumo di energia anche quando l’azienda è chiusa.
  • L’ottimale sfruttamento della luce naturale negli ambienti interni, che permette di limitare l’accensione di luci artificiali.
  • La promozione, laddove possibile, della mobilità condivisa tra i dipendenti e quella della mobilità sostenibile, ad esempio con l’impiego di auto aziendali elettriche o ibride.

A livello più ampio, le aziende possono inoltre risparmiare energia integrando nuove ed efficienti tecnologie all’interno dei luoghi di lavoro.

Oltre alle ormai ben note lampade ad alto rendimento (i LED), sfruttare il potenziale della domotica può rivelarsi un’ottima soluzione per ridurre i consumi in bolletta e operare quotidianamente in modo più smart e sostenibile.

Ricordiamo che i sistemi domotici possono oggi automatizzare e gestire intelligentemente non soltanto gli impianti di illuminazione, riscaldamento e climatizzazione, ma anche i macchinari, i sistemi di videosorveglianza e gli impianti idraulici.

L’installazione di sistemi fotovoltaici è anch’essa un comportamento virtuoso che le aziende possono scegliere di intraprendere: questa tecnologia pulita, che prevede la generazione di energia a partire da una fonte inesauribile (la luce solare), riduce il prelievo di elettricità dalla rete e abbatte una voce di costo importante per le imprese. Contestualmente, utilizzare energia verde in azienda significa anche ridurre la propria impronta ecologica e migliorare la propria immagine di brand con clienti e stakeholder. Infine, non va dimenticato che l’installazione di un impianto fotovoltaico industriale è connessa, anche per il 2023, a interessanti agevolazioni fiscali quali il credito d’imposta al 6%, la Nuova Sabatini e il Reverse Charge.

Tra le ulteriori implementazioni che le aziende possono mettere in atto per risparmiare energia ed essere più sostenibili dal punto di vista ambientale figurano l’installazione di pompe di calore di nuova generazione per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda; quella di contatori e controller energetici finalizzati al monitoraggio e alla minimizzazione degli sprechi; una puntuale manutenzione degli impianti (inclusa quella di tipo predittivo) così da garantirne la migliore efficienza di funzionamento e quindi un utilizzo ottimale dell’energia; e l’acquisto di macchinari e apparecchiature best-in-class in sostituzione di macchine ed elettrodomestici energivori. In sintesi, ciò significa scegliere soluzioni caratterizzate da una più alta classe energetica che garantiscono, fin da subito, una riduzione sensibile dei consumi.