Riscaldare la casa in inverno con l’energia rinnovabile
Il risparmio sulle bollette è diventato negli ultimi mesi un imperativo per tutte le famiglie italiane, e le strategie da mettere in atto possono essere diverse: in tal senso, di recente abbiamo parlato dell’utilità delle valvole termostatiche e offerto alcuni consigli sull’utilizzo “intelligente” degli elettrodomestici.
In questo articolo scopriremo invece come è possibile riscaldare la casa in inverno utilizzando l’energia rinnovabile e quali sono le fonti “green” più indicate e convenienti.
Ti ricordiamo che le fonti di energia rinnovabile rappresentano la primaria alternativa ai combustibili fossili e che hanno la caratteristica di impattare in modo più sostenibile sull’ambiente. Influenzano e migliorano quindi, di riflesso, anche la qualità della vita delle persone.
Tra le principali caratteristiche delle energie rinnovabili figurano la “pulizia” (intesa come ecologia ed ecocompatibilità) e l’inesauribilità (ossia ecosostenibilità).
Quali sono le fonti di energia rinnovabile più comuni?
L’impiego delle fonti di energia rinnovabile è sempre più diffuso e trasversale. Quelle più comunemente utilizzate includono l’energia solare, che viene catturata dai pannelli fotovoltaici; quella eolica, che sfrutta l’energia prodotta dal vento con l’ausilio di impianti di grandi dimensioni; quella proveniente dalle biomasse, ossia dagli scarti organici come i rifiuti o il pellet; quella idroelettrica, che utilizza la potenza dei corsi d’acqua; e quella geotermica, che consiste essenzialmente nell’estrazione di calore dal sottosuolo.
Nonostante tutte queste fonti di energia rinnovabile vengano ormai utilizzate per le attività umane più diverse, soltanto alcune di esse possono essere impiegate per uso domestico. Tra queste ci concentreremo in particolare su quella solare e quella derivante dalle biomasse.
L’obiettivo a lungo termine dell’impiego di fonti di energia pulita è, in molti casi, l’indipendenza o l’autosufficienza energetica. Già sul breve-medio termine, gli utilizzatori auspicano invece un tangibile risparmio sulle spese legate ai consumi di energia.
I pannelli fotovoltaici: riscaldare casa con l’energia solare
C’è chi pensa che i pannelli fotovoltaici possano produrre energia soltanto durante l’estate, nelle giornate molto calde e assolate. In realtà, non è così: questi impianti possono infatti assorbire (e quindi utilizzare) la luce del sole anche durante l’inverno, seppure in quantità minore, perlopiù trasformandola in energia immediatamente utilizzabile e in parte accumulandola per impieghi successivi.
L’energia pulita prodotta dai pannelli solari si rivela una scelta vincente per l’uso domestico perché può essere convogliata per l’alimentazione del sistema di riscaldamento, della caldaia e degli elettrodomestici. Va da sé che sarà comunque necessario disporre di spazio sufficiente per installare l’impianto e, in tal senso, circa venti metri quadrati di superficie disponibile (di solito sulla copertura dell’edificio) dovrebbero bastare per installare una dozzina di pannelli.
Sebbene i costi di acquisto e installazione iniziali legati all’impianto fotovoltaico possano sembrare piuttosto onerosi, essi verranno rapidamente riassorbiti dall’alleggerimento progressivo delle bollette (il risparmio è stimato al 75%): l’intero investimento è di norma totalmente recuperato nell’arco di un decennio.
La biomassa: perfetta per la stufa di casa
Per quanto riguarda invece il riscaldamento a biomassa, si tratta di un’ulteriore fonte di energia rinnovabile che può rivelarsi vincente per mantenere un adeguato comfort domestico durante l’inverno. Non sorprende quindi scoprire che sono sempre più numerosi gli italiani che, all’interno delle loro case, hanno scelto di installare una stufa alimentata proprio in questo modo.
Il riscaldamento a biomassa avviene attraverso la combustione di materiali organici, sia di origine vegetale che animale, all’interno di particolari “camere” chiuse presenti nelle stufe. Grazie alla presenza di un apposito sistema di regolarizzazione, è possibile recuperare l’energia prodotta e trasformarla in calore – riscontrando un effettivo risparmio in bolletta rispetto ai consumi di una stufa a metano o a GPL.
L’investimento per l’acquisto di una stufa a biomassa oscilla dalle 2000 alle 4000 euro circa, a cui andranno aggiunte le spese per il combustibile organico. Tuttavia, si stima che il risparmio annuale in bolletta si attesti sui 1000 euro circa: ciò significa che la spesa potrà essere recuperata in tempi piuttosto rapidi a fronte di vantaggi subito tangibili.