Energia solare ed eolica oltre ogni record nel 2022
La fine dell’era dei combustibili fossili come fonte di energia primaria sembra più vicina che mai, secondo le più recenti statistiche mondiali. Il rapporto pubblicato nelle scorse settimane da Ember, intitolato “Global Electricity Review” e risultato dell’analisi dei dati provenienti da 78 Paesi, evidenzia infatti che nel 2022 la produzione di elettricità proveniente dall’eolico e dal solare ha superato ogni aspettativa – e ogni record.
Nello specifico, lo scorso anno l’energia elettrica globale risultato dell’impiego di fonti di alimentazione pulite ha toccato la percentuale del 12%, contro il 10% del 2021. Due punti percentuali potrebbero non sembrare molto in termini relativi, ma va tenuto presente che il rapporto si riferisce alla produzione su scala mondiale: i numeri sono quindi decisamente elevati.
Tale impennata risulta ancora più evidente osservando alcuni Paesi in particolare: la Danimarca, ad esempio, vanta una produzione di energia solare ed eolica pari al 60,8% di quella totale; la Lituania del 48,4%; il Lussemburgo del 46,6%. In termini meramente quantitativi, la maggiore quantità di energia elettrica di origine eolica e solare in Europa è avvenuta in Germania (con 185 TWh), seguita da Spagna e Regno Unito.
Contestualmente, tuttavia, è stato registrato sempre nel 2022 anche un incremento della combustione di carbone, che ha spinto al massimo storico le emissioni di elettricità: secondo gli esperti, si è trattato di un picco di inquinamento che in futuro non dovrebbe ripresentarsi, tanto che addirittura si parla di “fine dell’era fossile”.
L’obiettivo, in un momento storico cruciale per il clima, è fare in modo che l’energia pulita possa al più presto arrivare a soddisfare il 100% della domanda mondiale: sebbene non sia chiaro quando questo potrà effettivamente accadere, secondo Ember già quest’anno si dovrebbe registrare un calo della generazione di energia proveniente da combustibili fossili, seguito da flessioni sempre più consistenti negli anni a venire – contestualmente a un incremento sensibile della diffusione di impianti a energia solare ed eolica.
Le energie rinnovabili oggi disponibili potrebbero alimentare nazioni intere
Il dossier di Ember riporta che, nel 2022, la fonte di elettricità in più rapida ascesa è stata il solare, con un incremento addirittura pari al 24% rispetto al 2021. È anche interessante notare che non si tratta di un’ascesa improvvisa, dal momento che l’energia solare mantiene questo record addirittura da diciotto anni!
Secondo i ricercatori, le energie rinnovabili di origine solare sono oggi in grado di produrre elettricità sufficiente da alimentare l’intera nazione del Sudafrica, mentre quelle di origine eolica potrebbero soddisfare tutto il fabbisogno energetico del Regno Unito (la loro produzione è incrementata del 17%).
Ad oggi, le fonti di elettricità pulita totali, ossia provenienti sia dalle rinnovabili che dal nucleare, producono ben il 39% dell’energia mondiale. D’altro canto, la sola energia a carbone è ancora responsabile del 36% dell’elettricità disponibile su tutto il pianeta: una percentuale che, per forza di cose e per esigenze non più prorogabili, dovrà necessariamente diminuire nel prossimo futuro.
Il team di ricerca sottolinea in tal senso un dato interessante: nonostante la recente crisi globale del gas, non è avvenuto alcun massiccio ritorno al carbone. Al contrario, l’energia proveniente da solare ed eolico ha continuato ad aumentare, soddisfacendo soltanto lo scorso anno ben l’80% dell’aumento della domanda di elettricità mondiale (e mantenendo il combustibile fossile nel sottosuolo!).
E il carbone? La crisi del gas non ha portato affatto a un’impennata nella sua produzione, che ha registrato invece un aumento estremamente contenuto (1,1%).
Commenta Małgorzata Wiatros-Motyka, autore principale del dossier Ember: “In questo decennio decisivo per il clima, siamo di fronte all’inizio della fine dell’era fossile. Il palcoscenico è pronto all’ascesa fulminea dell’eolico e del solare, e l’elettricità pulita rimodellerà l’economia globale, dai trasporti all’industria e oltre.”