Nei nostri precedenti articoli abbiamo avuto modo di parlare di molteplici applicazioni innovative degli impianti a energia solare: pannelli fotovoltaici che diventano alberi urbani, ad esempio, oppure finestre, o ancora alimentati con un combustibile “verde” derivato dalla trasformazione di plastica e gas serra.

E le novità in quest’ambito sembrano davvero inarrestabili: il futuro del fotovoltaico potrebbe infatti essere calpestabile, con la realizzazione di pavimentazioni e piste ciclabili da installare nelle nostre città. La scoperta, di cui ha parlato qualche tempo fa la webzine NordEstEconomia, è molto interessante soprattutto perché nostrana: l’azienda che ha progettato questa nuova applicazione arriva infatti dalla provincia di Venezia.

Invent intende trasformare strade, piste ciclabili, cortili residenziali, marciapiedi e percorsi pedonali in veri e propri generatori di energia pulita con l’installazione di un particolare sistema di pavimentazione fotovoltaica che può essere calpestato senza alcun rischio. Il prodotto si chiama Floor e si compone di piastrelle solari installabili a terra, di fatto sfruttando l’ampiezza del suolo per avere a disposizione enormi sistemi fotovoltaici urbani anche in spazi e contesti fino a questo momento inaccessibili.

Floor: il pavimento solare che potrebbe cambiare l’urbanistica delle nostre città

Floor è un pavimento flottante che viene collocato in posizione sopraelevata rispetto alla superficie esistente, sia essa terreno o asfalto, attraverso un supporto meccanico che lo distanza da essa per un’altezza tra i 3,5 e 5 centimetri. All’interno del vano così creato è possibile alloggiare cavi e collegamenti elettrici, che saranno facilmente accessibili per interventi di manutenzione e ispezione.

La dimensione di ogni piastrella Floor è di 70×103 centimetri e, ovviamente, il sistema è del tutto modulare: le pavimentazioni composte possono avere virtualmente qualunque dimensione e un’infinità di forme diverse.

Per quanto riguarda invece l’aspetto della calpestabilità, la sicurezza del prodotto è legata al materiale con cui è realizzato: un vetro temprato con una particolare lavorazione che, oltre a renderlo robusto e resistente, garantisce anche una finitura antisdrucciolo. La tolleranza di Floor è pari a 200 kg/mq, che aumenteranno ulteriormente con le nuove versioni del prodotto oggi in fase di sviluppo.

In estrema sintesi, l’azienda veneziana ha messo a punto un sistema vivo e attivo che, applicato alle pavimentazioni inerti, raccoglie i raggi solari restituendo energia pulita. La grande resistenza di Floor e la sua tolleranza alle sollecitazioni meccaniche si rivela inoltre molto vantaggiosa perché, ovviamente, taglia nettamente i costi di manutenzione.

Quella di Invent è, senza dubbio, un’idea straordinariamente interessante e sostenibile, che potrebbe realmente rivoluzionare lo scenario energetico delle nostre città: siamo davvero curiosi di vederla applicata!

Si informa la gentile clientela che  a decorrere dal 28.08.2023 i nuovi orari di apertura al pubblico del Gelsia Point di Trezzo sull’Adda saranno i seguenti:

  • Lunedì: 10:00  – 14:00
  • Martedì: 14:00 – 18:00
  • Mercoledì: 9:00 – 13:00
  • Giovedì: 14:00 – 18:00
  • Venerdì: 10:00 – 14:00

 

Per informazioni è possibile contattare il call center Gelsia al numero verde 800.478.53 (gratuito da rete fissa e mobile), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00, sabato dalle 9.00 alle 14.00 o consultare il nostro sito gelsia.it.

La valutazione dell’efficienza energetica di un immobile ha molteplici obiettivi: accertare l’impronta ecologica dell’edificio, ossia il suo impatto sull’ambiente; conoscerne i consumi reali; stimare il suo valore sul mercato; comprendere e misurare il grado di comfort che può garantire alle persone che abitano i suoi spazi interni.

Specialmente in questa fase storica in cui eventi climatici estremi si associano a una sempre crescente sensibilità in ambito ambientale, e in cui a tutti – aziende e persone – è richiesto di fornire il proprio contributo per mitigare il problema del riscaldamento globale e del cambiamento climatico, valutare energeticamente il proprio immobile è un punto di partenza fondamentale per conoscerne le prestazioni reali in termini di capacità di isolare dal caldo e dal freddo e, di riflesso, di ridurre le emissioni in atmosfera.

Infine, non va dimenticato che la classificazione energetica è un elemento oggi richiesto all’interno di ogni contratto, nel quale deve essere necessariamente specificato l’APE (Attestato di Prestazione Energetica dell’immobile, appunto).

Ma come si valuta l’efficienza energetica di un immobile?

Cos’è la classe di efficienza energetica di un edificio

Prima di entrare nel merito di cosa sia la classe di efficienza energetica di un edificio, è importante ricordare che l’efficientamento energetico si definisce come l’insieme di interventi e operazioni finalizzati a migliorare il valore energetico di un’abitazione, con un triplice scopo: risparmiare energia, ridurre le emissioni inquinanti e affrontare costi energetici inferiori. 

La classificazione energetica di un immobile è invece un parametro prettamente tecnico che permette di valutare oggettivamente il fabbisogno energetico di case o appartamenti. Attualmente, in Italia si fa riferimento alla nuova classificazione energetica (con criteri stabiliti nel 2015) a seguito dell’introduzione del già citato APE (“lanciato” dal Decreto Ministeriale n°162/15): quest’ultimo, di validità pari a dieci anni, è unico e univoco per tutte le regioni e utilizza una metodologia di calcolo della classe energetica uniforme a livello nazionale.

In estrema sintesi, gli immobili vengono classificati dal punto di vista energetico con l’ausilio di una tabella che ne riporta le varie classi, dieci in tutto ed elencate in ordine decrescente (ossia dalla migliore performance alla peggiore): A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G. 

Per calcolare la classe energetica di un edificio si utilizza il cosiddetto “indice di prestazione energetica globale” (Epgl), che misura il consumo energetico dell’unità immobiliare sulla base del rapporto tra energia necessaria a climatizzare un appartamento alla temperatura di 18°C e superficie netta calpestabili (si farà invece riferimento al volume lordo nel caso dei locali commerciali). Il valore Epgl indicherà quindi i kilowattora al metro quadro per anno che sono necessari a riscaldare e rinfrescare gli ambienti, a ventilarli, a illuminarli e al produrre per essi acqua sanitaria. 

L’indice di prestazione energetica globale tiene conto di diversi parametri strutturali e di funzionamento dell’immobile. Si tratta, nello specifico, dell’efficienza, delle prestazioni e degli sprechi di energia; del fabbisogno di energia stimato; dell’impatto dell’edificio sull’ambiente; della tipologia di infissi montati e delle caratteristiche strutturali specifiche dell’immobile. 

Dal momento che la classificazione si snoda dalle prestazioni energetiche migliori a quelle peggiori, avremo quindi i seguenti intervalli di consumo energetico per ciascuna classe: 

  • A4: consumo minore o uguale a 0,40 EPgl
  • A3: consumo maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 Epgl
  • A2: consumo maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl
  • A1: consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl
  • B: consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl
  • C: consumo maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl
  • D: consumo maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl
  • E: consumo maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl
  • F: consumo maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 EPgl
  • G: consumo maggiore di 3,50 EPgl

Perché la valutazione energetica degli edifici è ormai improrogabile

Perché conoscere le classi energetiche degli edifici e il “meccanismo” che le definisce è oggi così importante? 

Oltre che per le ragioni già citate, anche per il fatto che la nuova Direttiva Europea sulle case green richiede un concreto miglioramento energetico del patrimonio immobiliare pubblico e privato su tutto il territorio dell’Unione, da raggiungere entro il 2033 attraverso una serie di step. 

Nello specifico, entro il 2027 gli edifici pubblici e non residenziali dovranno passare dalla classe G alla classe F, per poi attestarsi alla classe E entro i tre anni successivi (ossia il 2030). Per quanto riguarda invece gli edifici residenziali, ci si attende che raggiungano una classificazione energetica F entro il 2030 e pari a E entro il 2033

Attualmente, il patrimonio immobiliare del nostro Paese ha ancora tanta strada da percorrere: secondo una recente indagine condotta da Unipol-Ipsos, infatti, il 52% della popolazione non conosce la classe energetica della propria abitazione (più della metà degli italiani!) e soltanto l’8% sarebbe disponibile a effettuare i necessari interventi per adeguare il proprio immobile alla nuova direttiva UE sulle case green. 

Se si considera che la valutazione energetica dell’edificio è un dato indispensabile (che, in questo caso, significa obbligatorio) per rogiti, annunci immobiliari, contratti di locazione, detrazioni e sgravi fiscali, e che sono previste pesanti sanzioni amministrative per chi non produce l’EPE in tutti questi casi, è facile comprendere perché tale tendenza debba necessariamente cambiare. 

A occuparsi della corretta attribuzione delle classi energetiche deve essere sempre una figura professionale specifica, chiamata classificatore energetico, che ha il compito di effettuare una diagnosi energetica dell’immobile e di accertarne il consumo di energia in condizioni climatiche standard variabili a seconda della zona climatica. Una volta calcolato questo valore, verranno individuate le eventuali strategie di miglioramento di consumi e fabbisogni: è il già citato efficientamento energetico

L’efficientamento energetico dell’immobile è quasi sempre lo step successivo all’attestazione della sua classe energetica

L’argomento dell’efficientamento energetico degli immobili è molto tecnico ed estremamente vasto, poiché comprende un’infinità di pratiche, processi e interventi che permettono di ottimizzare i consumi di energia degli edifici. Senza voler entrare nel merito di una tematica così complessa, possiamo affermare che uno dei primi interventi generalmente svolti per ottenere questo risultato è la sostituzione degli impianti preesistenti con soluzioni tecnologicamente più evolute per tutte le esigenze di un immobile: il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria.

Per quanto riguarda invece la caldaia, i modelli attualmente considerati più performanti sono quelli a condensazione o a biomassa o, in alternativa, a gas ad alta efficienza. Esistono anche soluzioni che possono essere impiegate non solo per il riscaldamento, ma anche per il raffrescamento: è il caso ad esempio degli impianti a pannelli radianti.

E ancora, un’altra eccellente modalità per efficientare la propria casa dal punto di vista energetico consiste nel favorire la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, come avviene ad esempio con le pompe di calore geotermiche o i ben noti impianti fotovoltaici.

Un altro importantissimo intervento per massimizzare le prestazioni energetiche è infine l’isolamento dell’involucro edilizio, seguito dall’installazione di infissi e serramenti con alti valori di isolamento termoacustico e dall’impiego di moderni impianti di meccanizzazione dell’aria

Tutte queste strategie sommate non soltanto daranno vita a un immobile energeticamente più efficiente – e quindi caratterizzato da una classe energetica più alta – ma anche più confortevole da abitare, meno inquinante per l’ambiente e con un più alto valore sul mercato.

La fine dell’era dei combustibili fossili come fonte di energia primaria sembra più vicina che mai, secondo le più recenti statistiche mondiali. Il rapporto pubblicato nelle scorse settimane da Ember, intitolato “Global Electricity Review” e risultato dell’analisi dei dati provenienti da 78 Paesi, evidenzia infatti che nel 2022 la produzione di elettricità proveniente dall’eolico e dal solare ha superato ogni aspettativa – e ogni record

Nello specifico, lo scorso anno l’energia elettrica globale risultato dell’impiego di fonti di alimentazione pulite ha toccato la percentuale del 12%, contro il 10% del 2021. Due punti percentuali potrebbero non sembrare molto in termini relativi, ma va tenuto presente che il rapporto si riferisce alla produzione su scala mondiale: i numeri sono quindi decisamente elevati. 

Tale impennata risulta ancora più evidente osservando alcuni Paesi in particolare: la Danimarca, ad esempio, vanta una produzione di energia solare ed eolica pari al 60,8% di quella totale; la Lituania del 48,4%; il Lussemburgo del 46,6%. In termini meramente quantitativi, la maggiore quantità di energia elettrica di origine eolica e solare in Europa è avvenuta in Germania (con 185 TWh), seguita da Spagna e Regno Unito.

Contestualmente, tuttavia, è stato registrato sempre nel 2022 anche un incremento della combustione di carbone, che ha spinto al massimo storico le emissioni di elettricità: secondo gli esperti, si è trattato di un picco di inquinamento che in futuro non dovrebbe ripresentarsi, tanto che addirittura si parla di “fine dell’era fossile”. 

L’obiettivo, in un momento storico cruciale per il clima, è fare in modo che l’energia pulita possa al più presto arrivare a soddisfare il 100% della domanda mondiale: sebbene non sia chiaro quando questo potrà effettivamente accadere, secondo Ember già quest’anno si dovrebbe registrare un calo della generazione di energia proveniente da combustibili fossili, seguito da flessioni sempre più consistenti negli anni a venire – contestualmente a un incremento sensibile della diffusione di impianti a energia solare ed eolica

Le energie rinnovabili oggi disponibili potrebbero alimentare nazioni intere

Il dossier di Ember riporta che, nel 2022, la fonte di elettricità in più rapida ascesa è stata il solare, con un incremento addirittura pari al 24% rispetto al 2021. È anche interessante notare che non si tratta di un’ascesa improvvisa, dal momento che l’energia solare mantiene questo record addirittura da diciotto anni!

Secondo i ricercatori, le energie rinnovabili di origine solare sono oggi in grado di produrre elettricità sufficiente da alimentare l’intera nazione del Sudafrica, mentre quelle di origine eolica potrebbero soddisfare tutto il fabbisogno energetico del Regno Unito (la loro produzione è incrementata del 17%). 

Ad oggi, le fonti di elettricità pulita totali, ossia provenienti sia dalle rinnovabili che dal nucleare, producono ben il 39% dell’energia mondiale. D’altro canto, la sola energia a carbone è ancora responsabile del 36% dell’elettricità disponibile su tutto il pianeta: una percentuale che, per forza di cose e per esigenze non più prorogabili, dovrà necessariamente diminuire nel prossimo futuro. 

Il team di ricerca sottolinea in tal senso un dato interessante: nonostante la recente crisi globale del gas, non è avvenuto alcun massiccio ritorno al carbone. Al contrario, l’energia proveniente da solare ed eolico ha continuato ad aumentare, soddisfacendo soltanto lo scorso anno ben l’80% dell’aumento della domanda di elettricità mondiale (e mantenendo il combustibile fossile nel sottosuolo!). 

E il carbone? La crisi del gas non ha portato affatto a un’impennata nella sua produzione, che ha registrato invece un aumento estremamente contenuto (1,1%).

Commenta Małgorzata Wiatros-Motyka, autore principale del dossier Ember: “In questo decennio decisivo per il clima, siamo di fronte all’inizio della fine dell’era fossile. Il palcoscenico è pronto all’ascesa fulminea dell’eolico e del solare, e l’elettricità pulita rimodellerà l’economia globale, dai trasporti all’industria e oltre.”

Gelsia, società del perimetro AEB che si occupa della vendita di gas naturale ed energia elettrica, informa che, negli ultimi giorni, sono pervenute segnalazioni di messaggi audio ricevuti dalla clientela, da numeri telefonici non riconducibili a Gelsia e comunque da numeri non iscritti al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione), da parte di operatori che si qualificano illecitamente come addetti di Gelsia e che, per mezzo di messaggistica istantanea (ad es. via whatsapp), inviano in formato pdf delle comunicazioni dal contenuto non veritiero, riportanti illecitamente il logo e il marchio di Gelsia. Tali illecite comunicazioni, solo apparentemente riconducibili a Gelsia, hanno il solo fine di indurre fraudolentemente a far credere alla clientela che Gelsia, in qualità di fornitore attuale, non possa continuare ad eseguire la fornitura e che quest’ultima dovrà proseguire con altri fornitori.

A tutela della propria clientela, si ribadisce che tali comunicazioni e tali messaggi audio, nonché i relativi contenuti non veritieri, non sono in alcun modo riconducibili a Gelsia che, invece, opera sul mercato in modo del tutto trasparente e corretto ed è da sempre impegnata a contrastare condotte e pratiche commerciali scorrette.

Si invita pertanto la gentile clientela a fare esclusivo affidamento ai canali ufficiali della società per essere sempre aggiornata sui servizi erogati e sulle attività svolte da Gelsia, onde evitare rischi di frode o di uso improprio dei dati personali e finanziari.

Per ulteriori informazioni e per eventuali necessità di chiarimento, si prega di contattare il servizio clienti di Gelsia al numero verde 800.478.538 attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 14.00, di rivolgersi ai Gelsia Point presenti sul territorio o di visitare il sito web della società www.gelsia.it, nonché si invita, ove necessario, ad inviare eventuali segnalazioni di condotte sospette all’indirizzo mail customercare@gelsia.it.