Si comunica che in data odierna 22 Dicembre il Point di Cesano Maderno seguirà gli orari di apertura sotto riportati:

  • 8.30- 12.00
  • 12.30 – 16.00

Nelle scorse settimane è stata pubblicata la quarta edizione del report su energia e aziende realizzata da Centrica Business Solutions (che è possibile scaricare qui): l’obiettivo della ricerca era fornire una panoramica dettagliata e completa sulle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica in vista degli obiettivi Net Zero.

Il termine “Net Zero”, lo ricordiamo, descrive una situazione in cui le emissioni di gas serra prodotte da un’attività umana sono bilanciate dalla rimozione di una quantità equivalente di emissioni dall’atmosfera – o da altre azioni finalizzate a ridurle al minimo. In sintesi, l’obiettivo del Net Zero è il raggiungimento di un pieno equilibrio tra le emissioni di gas serra prodotte e quelle rimosse o compensate, così da contribuire agli sforzi globali per contrastare i cambiamenti climatici.

Gli obiettivi Net Zero possono essere raggiunti in diverse modalità:

  • Riduzione delle emissioni di gas serra, per esempio attraverso l’adozione di tecnologie più efficienti, la transizione verso fonti di energia più pulite o l’implementazione di pratiche aziendali più sostenibili.
  • Rimozione delle emissioni dall’atmosfera, tramite l’impiego di tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio o con azioni che ne promuovono il riassorbimento, come la riforestazione.
  • Compensazione delle emissioni, con il finanziamento di progetti dedicati alla produzione di energia rinnovabile o, di nuovo, alla riforestazione.

L’impegno nei confronti del Net Zero è ormai sempre più diffuso sia tra le aziende che tra i governi, e si muove di pari passo con la crescita della consapevolezza dell’urgenza di affrontare il problema del riscaldamento globale. In questo senso, sono numerosi i Paesi, le aziende e le organizzazioni che hanno già annunciato obiettivi di Net Zero entro un determinato periodo nell’ottica del raggiungimento dei propositi stipulati nell’Accordo di Parigi sul Clima.

Vediamo ora, secondo la quarta edizione dell’indagine condotta da Centrica Business Solutions, che ha coinvolto trecento organizzazioni europee attive in vari settori, quali sono le principali pratiche aziendali che plasmeranno le future strategie energetiche delle imprese e i problemi che le aziende riscontrano attualmente.

Transizione energetica e sostenibilità: quali sono le difficoltà che frenano le imprese?

Il primo e più importante concetto che emerge dalla ricerca è la difficoltà, da parte delle aziende che intendono investire nella sostenibilità, di interpretare le complesse normative vigenti e di individuare gli strumenti di transizione energetica più adeguati al loro business.

Inoltre, sebbene le pressioni crescenti degli stakeholder e un contesto normativo sempre più severo stiano spingendo molte aziende a intraprendere azioni più decise verso il Net Zero, alcune imprese esitano nell’implementare soluzioni innovative a causa di false credenze sulla disponibilità tecnologica e delle sfide nell’accesso ai finanziamenti. Questa esitazione impedisce alle organizzazioni di sfruttare tutto il potenziale delle soluzioni energetiche avanzate oggi disponibili sul mercato.

Altre preoccupazioni sono legate alla rendicontazione delle emissioni, in particolare di Scope 1 e Scope 2 (segnalato dal 68% delle aziende intervistate), alla gestione dei rischi associati alla conformità normativa (66%) e ai prezzi delle emissioni (65%).

Il prezzo della CO2 sembra essere la voce di spesa che più mette sotto pressione le aziende, che temono una riduzione del loro margine di profitto.

Gli investimenti delle aziende in un’ottica di riduzione delle emissioni

Per quanto riguarda invece gli investimenti che le aziende scelgono per ridurre le emissioni di gas serra, la principale è il passaggio al gas naturale o alla biomassa (per il 33% delle imprese intervistate). Il 79% delle organizzazioni intende anche riprogettare i propri prodotti e servizi, mentre il 76% punta alla quantificazione e rendicontazione delle emissioni di CO2.

Infine, il 73% delle aziende ha in cantiere la realizzazione di impianti dedicati alla generazione di energia pulita.

E l’idrogeno? Anch’esso sembra essere una soluzione interessante, specialmente in un’ottica di sviluppo di tecnologie e carburanti futuri. Ad oggi, il 24% delle aziende intervistate sta già operando in questo senso, sia attraverso processi di Ricerca e Sviluppo interni sia con la stipula di contratti basati sul cosiddetto idrogeno blu, ossia proveniente da risorse non rinnovabili.

Per quanto riguarda invece l’idrogeno verde, ovvero derivante da fonti di energia rinnovabili, soltanto un’impresa su dieci ha già dato il via a progetti di sviluppo – che pure sono ancora in via di pianificazione (gli investimenti veri e propri interessano infatti solo il 2% delle aziende intervistate). A mettere il freno a queste iniziative è, per il momento, quella che viene percepita come una mancanza di maturità tecnologica.

Raggiungimento degli obiettivi Net Zero: quali sono le prospettive future per le imprese?

In un contesto in cui l’azione è fondamentale, le aziende devono superare la falsa convinzione che la tecnologia non sia ancora pronta per l’implementazione su larga scala. L’evoluzione tecnologica consente già oggi alle aziende di convertire gli impianti esistenti per utilizzare l’idrogeno, garantendo la flessibilità necessaria per una transizione graduale. Un esempio di tale approccio è rappresentato dagli attuali sistemi di cogenerazione a gas naturale o biomassa, che possono essere riconvertiti per un utilizzo a idrogeno: le aziende che dovessero favorire questa scelta avrebbero a disposizione un impianto evoluto e flessibile che, nel prossimo futuro, potrebbe essere alimentato con una miscela parzialmente a base di idrogeno e, successivamente, totalmente a base di idrogeno.

In conclusione, la sfida verso il Net Zero rappresenta una necessità urgente e inderogabile per tutte le aziende europee. Superare le convinzioni errate, adottare misure tempestive e investire nelle soluzioni tecnologiche già disponibili è essenziale per un futuro più sostenibile e resiliente, e per le imprese che vogliono vedersi garantita una concreta leva competitiva sul mercato.

Si comunicano le aperture dei Gelsia Point dal 18 dicembre al 06 gennaio 2024.

Orari Gelsia Point periodo natalizio

Si informa la gentile clientela che mercoledì 13 dicembre  i Gelsia Point sotto riportati saranno chiusi dalle 14.00 alle 14.30:

  • Seregno
  • Lissone
  • Cesano maderno
  • Limbiate
  • Desio

Per informazioni è possibile contattare il call center Gelsia al numero verde 800.478.53 (gratuito da rete fissa e mobile), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00, sabato dalle 9.00 alle 14.00 o consultare il nostro sito gelsia.it.

Si rinnova anche quest’anno l’accordo nato nel 2008.

Si rinnova anche quest’anno il contratto di sponsorizzazione tra Gelsia e la squadra di basket in carrozzina della ASD Basket Seregno. Una sinergia ormai consolidata e che testimonia il forte legame della società del perimetro AEB (Gruppo A2A) con il territorio.
Il basket in carrozzina di Seregno ha festeggiato lo scorso settembre i 15 anni di attività. Quindici anni vissuti fianco a fianco con Gelsia, da sempre main sponsor della formazione sportiva. Il rinnovo della sponsorizzazione ha consentito alla squadra, allenata da Tony Pecoraro, di iscriversi al campionato di Serie B al via il prossimo 16 dicembre. L’accordo è valido per la stagione sportiva 2023/2024 e scadrà il 30 giugno 2024. Prevede che divise, gadget e maglie ufficiali della squadra riportino il marchio di Gelsia, oltre ad alcuni iniziative di comunicazione.
“Gelsia non è solo attenta ai bisogni del territorio – spiega il presidente di Gelsia Mauro Ballabio – ma è anche impegnata a portare avanti una strategia di sostenibilità, non solo economica e ambientale, ma anche sociale. Siamo dunque orgogliosi di poter sostenere anche per questo campionato la squadra di basket in carrozzina di Seregno. Un’esperienza straordinaria che racconta quanto la nostra comunità sia attenta agli altri. Ancora una volta lo sport si dimostra una palestra di inclusione”.
“Nel 2008, quando è nato il progetto del basket in carrozzina – racconta Maurizio Bottoni, responsabile del basket in carrozzina dell’ASD Basket Seregno – Gelsia è subito stata al nostro fianco. Ringrazio dunque la società, ora parte del Gruppo A2A, per la costanza con la quale garantisce il supporto alla nostra squadra, dimostrando grande sensibilità per il mondo degli atleti disabili. Quest’anno abbiamo allestito una squadra molto competitiva. Abbiamo svolto 5 tornei pre-campionato e li abbiamo vinti tutti. Ora siamo pronti ad iniziare il nuovo campionato, convinti di poter fare bene. Inizieremo in trasferta a Bologna. L’appuntamento per la prima partita in casa, a Seregno, è per il 21 gennaio contro Parma”.

 

 

Il 4 luglio scorso, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha presentato alla Commissione Europea il nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, chiamato anche PNIEC.

Di fatto, il PNIEC 2023 è da considerarsi una versione aggiornata del documento precedentemente consegnato nel 2019: le modifiche attuali si sono rese necessarie a causa dell’impatto generato dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina, che hanno grandemente influenzato il contesto geopolitico, economico ed energetico internazionale.

Il PNIEC 2023 continua dunque a seguire il percorso intrapreso dalla versione 2019, integrando e riadattando alcune misure così da adeguarle al contesto attuale. È interessante notare che l’Italia non è il solo Paese europeo ad aver aggiornato i propri piani energetici e climatici, tanto che il documento tricolore è stato presentato assieme a quelli provenienti da Croazia, Danimarca, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia.

Cos’è il PNIEC 2023 e quali sono i suoi obiettivi in sintesi

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2023, un documento molto corposo che è interamente disponibile online, riflette l’impegno dell’Italia in termini di decarbonizzazione dei sistemi energetici ed europei.

Il PNIEC si articola in cinque dimensioni, che seguono le linee guida dell’Unione Europea e mettono in evidenza propositi specifici da soddisfare entro il 2030. Ricordiamo che, per questa data, l’Unione Europea ha stabilito obiettivi definiti nel cosiddetto “Pacchetto Fit for 55%” relativo alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Più in dettaglio, l’UE mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990; a raggiungere una quota di almeno il 32% di energia proveniente da fonti rinnovabili nel consumo energetico totale; ad aumentare l’efficienza energetica del 32,5%; ad abbattere le emissioni di CO2 nei trasporti del 50-55%; a promuovere la produzione industriale a basse emissioni di carbonio con l’ausilio di tecnologie più sostenibili; a incentivare l’elettrificazione nel mix energetico; a potenziare il mercato interno dell’energia e a promuovere lo sviluppo e l’uso di idrogeno verde.

Sulla base degli obiettivi europei, ecco una sintesi di ciò che è incluso nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2023 presentato dall’Italia:

  1. Decarbonizzazione: con riduzione delle emissioni e incremento delle energie rinnovabili nei settori elettrico, termico e dei trasporti.
  2. Efficienza energetica: con l’implementazione delle direttive sull’efficienza energetica e la prestazione energetica degli edifici, focalizzandosi in particolare su ristrutturazione, elettrificazione, isolamento termico e automazione.
  3. Sicurezza energetica: con una migliore gestione degli effetti degli eventi bellici, della volatilità dei mercati e dei prezzi del combustibile, ma anche con il potenziamento delle infrastrutture per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici.
  4. Mercato interno: con l’integrazione dei mercati energetici europei e il rafforzamento del ruolo dell’Italia come hub energetico europeo. Il nostro Paese si propone anche di diventare il corridoio di approvvigionamento per le energie rinnovabili dell’area mediterranea.
  5. Ricerca, innovazione e competitività: con lo sviluppo di nuove tecnologie e la promozione della competitività nel settore energetico.

PNIEC 2023: l’Italia risponde alle sfide energetiche attuali

Gli obiettivi del PNIEC 2023 sono quindi decisamente ambiziosi, specialmente se osservati più in dettaglio: si mira a raggiungere il 65% di energia da fonti rinnovabili nei consumi elettrici, il 40,5% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia, e una significativa riduzione delle emissioni di gas serra complessive (-62% rispetto al 2021).

Dal momento che il patrimonio immobiliare europeo italiano è decisamente ricco ma anche obsoleto dal punto di vista energetico, il piano si concentra in particolare sulla decarbonizzazione e sull’efficienza energetica nel settore delle costruzioni, con l’obiettivo di ridurre i consumi e migliorare le prestazioni degli edifici esistenti. Vengono in tal senso delineate azioni specifiche, quali ad esempio gli incentivi per piccoli e grandi impianti, le regolamentazioni degli incentivi, e diverse strategie per il settore termico.

Il documento affronta anche la tematica ormai impellente della povertà energetica, proponendo iniziative come audit energetici gratuiti, installazione di pannelli solari negli alloggi sociali e distribuzione di dispositivi di risparmio alle famiglie in maggiore difficoltà. L’obiettivo è, in questo caso, ridurre il numero di famiglie in povertà energetica dall’8,8 % del 2022 all’8% del 2030, sempre tenendo in considerazione le variabili, i trend e le dinamiche di prezzi e spesa energetica.

Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2023 pone inoltre una particolare enfasi sull’uso delle energie rinnovabili nei trasporti, prevedendo il 30,7% di copertura da fonti rinnovabili nei consumi totali del settore.

In definitiva, il PNIEC 2023 riflette la continuità con gli sforzi precedenti e si allinea agli obiettivi dell’Unione Europea. Pur non presentando soluzioni rivoluzionarie né programmi particolarmente innovativi, si propone comunque di rispondere con puntualità alle sfide energetiche attuali, favorendo la transizione del nostro Paese verso un sistema progressivamente più pulito e sostenibile e riducendo l’impatto ambientale complessivo.

Come è ormai noto, il 31 dicembre 2023 segnerà il termine del servizio di tutela del gas (e quindi del mercato tutelato del gas) con conseguente passaggio al mercato libero per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale. Ciò significa che, a partire dal 1° gennaio 2024, non sarà più possibile aderire alle offerte di gas naturale in questa particolare tipologia di mercato energetico e sarà invece obbligatorio il passaggio al mercato libero. La liberalizzazione del mercato energetico è stata definita dal Decreto Aiuti Bis e dalle Delibere Arera 100/2023/r/gas e 102/2023/r/gas.

È importante tenere a mente che ARERA classifica i clienti domestici non ancora passati al mercato libero secondo due categorie: quelli “non vulnerabili”, ossia che non presentano condizioni di fragilità, e clienti “vulnerabili”. Secondo il Decreto Legislativo 210/21, questi ultimi si distinguono per una o più tra le seguenti caratteristiche:

  • Età superiore ai 75 anni
  • Condizioni economiche svantaggiate (ad esempio i precettori del Bonus Energia)
  • Presenza di condizioni patologiche che richiedono l’impiego di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita
  • Soggetti con disabilità ai sensi della Legge 104/92
  • Abitanti di strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi
  • Abitanti di isole minori non interconnessa

I clienti vulnerabili potranno continuare a usufruire di condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall’Autorità, ossia da ARERA stessa.

Nel corso di tutto il 2024 il passaggio al mercato libero dell’energia interesserà un’ampia platea di cittadini (si stima che saranno circa dieci milioni)., tanto che nei mesi scorsi sono già state inviate comunicazioni in tal senso ai clienti interessati. L’obiettivo è favorire una progressiva, naturale e confortevole transizione verso il libero mercato, ed evitare “sorprese dell’ultimo minuto”: la corretta informazione sarà quindi fondamentale, specialmente in queste ultime settimane dell’anno.

Cos’è il passaggio al mercato libero dell’energia e perché è importante

Il passaggio al mercato libero del gas, previsto per il 1° gennaio 2024, si riferisce a una fase in cui i consumatori avranno la possibilità di scegliere liberamente il loro fornitore di gas naturale. Questo cambiamento è una conseguenza delle politiche di liberalizzazione del mercato energetico, che mirano a favorire la concorrenza, stimolare l’efficienza e offrire agli utenti la possibilità di selezionare l’offerta che meglio si adatta alle loro esigenze.

Il passaggio al mercato libero dell’energia è uno step molto importante sotto diversi punti di vista. In molti paesi, il settore dell’energia è infatti per lungo tempo stato tradizionalmente dominato da aziende di servizi pubblici o monopolisti, mentre la liberalizzazione del mercato energetico permette l’ingresso di nuovi operatori e la creazione di un mercato più dinamico e competitivo. Quando si parla di passaggio al mercato libero, ci si riferisce quindi al fatto che i consumatori non saranno più automaticamente assegnati a un fornitore specifico, ma avranno invece la libertà di scegliere tra diverse offerte commerciali da parte di vari provider di energia.

Questo cambiamento offre diversi vantaggi per i consumatori:

  • Libera scelta del fornitore: i consumatori possono selezionare il fornitore di energia che offre le tariffe, le condizioni contrattuali e i servizi che meglio si adattano alle loro esigenze.
  • Competizione e prezzi: la presenza di una maggiore concorrenza spinge inevitabilmente i fornitori di energia a offrire prodotti più competitivi e servizi migliorati, così da rendere le loro proposte più appetibili per il pubblico.
  • Innovazione: la libera concorrenza stimola l’innovazione nei servizi offerti, promuovendo nuove tecnologie e pratiche più efficienti.

Fine del mercato tutelato dell’energia: la corretta informazione alla base di scelte consapevole

Fermi restando gli oggettivi vantaggi che abbiamo appena elencato, è comunque importante notare che il passaggio al mercato libero richiede una maggiore consapevolezza e attenzione da parte dei consumatori, che devono essere pronti a confrontare le offerte e valutare attentamente i dettagli dei contratti proposti dai diversi fornitori di energia. Inoltre, è essenziale comprendere come funziona il mercato libero dell’energia e quali siano i diritti e gli obblighi dei consumatori in questo contesto.

Oltre che ad avere diritto di scegliere liberamente il loro fornitore di energia, e dunque di valutare e confrontare le offerte di diversi provider energetici in base a tariffe e servizi, i consumatori dovranno esaminare con attenzione le varie proposte e analizzare in modo approfondito le condizioni contrattuali. In più, sarà necessaria consapevolezza in merito alla durata del contratto che intendono stipulare con il fornitore, ai diritti inderogabili del consumatore (come ad esempio la possibilità di cambiare fornitore, la trasparenza delle tariffe e della qualità del servizio, le procedure di risoluzione delle controversie) e soprattutto alla possibilità di variazione delle tariffe. Nel mercato libero dell’energia, infatti, le tariffe possono cambiare in funzione di diversi fattori, tra cui l’offerta e la domanda, le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e le politiche del singolo provider.

Una piena coscienza dei diritti e degli obblighi dei consumatori è quindi essenziale per trarre il massimo vantaggio dalla scelta del fornitore e per assicurare una gestione efficiente del proprio approvvigionamento energetico.

Come è possibile informarsi? In questo senso, ARERA mette a disposizione dei consumatori diversi strumenti, tutti molto utili: lo Sportello del Consumatore, per ottenere delucidazioni e supporto nella risoluzione di eventuali controversie relative al servizio di gas naturale (così come di quello di energia elettrica), anche in riferimento al cambio di fornitore; il Portale delle Offerte, che illustra le diverse offerte mettendole a confronto in modo semplice e intuitivo; e il portale Consumi Energia, che permette l’accesso ai dati di consumo e alle informazioni tecniche e contrattuali salienti relative alle forniture di cui si è titolari.

Sebbene al momento attuale siano numerose le associazioni dei consumatori che chiedono un rinvio della fine del mercato tutelato, specialmente in funzione della crisi energetica ancora in essere, non esistono per ora prospettive certe in questo senso. L’approccio migliore resta quindi quello dell’informazione e dell’educazione, al fine di favorire un passaggio quanto più possibile meditato e consapevole. È infatti bene sapere che già da ora i contribuenti che non hanno ancora effettuato il passaggio possono procedere in piena libertà, senza necessità di attendere il 2024.

Come scegliere il fornitore di energia nel mercato libero?

Il passaggio al mercato libero per il gas richiede una valutazione attenta delle condizioni offerte dai fornitori.

Sarà in tal senso essenziale monitorare il costo della materia prima (euro/Smc), soggetto a concorrenza tra le compagnie, e la tipologia di offerta, che può essere a prezzo bloccato per un periodo specifico o a costo variabile, indicizzato al mercato o aggiornato da ARERA ogni tre mesi. La tipologia di utilizzo, inclusivo di riscaldamento, produzione di acqua calda e cottura, è un altro aspetto da considerare.

Al momento della scelta, è inoltre consigliabile verificare sconti sulla fornitura, assistenza clienti, bonus economici per la domiciliazione bancaria e bonus sconti per piattaforme di e-commerce. Infine, andrà presa in considerazione la presenza di costi secondari.

Puoi entrare in contatto con Gelsia al numero verde 800478538 o recarti al Gelsia Point più vicino a te e parlare con i nostri consulenti per compiere una scelta semplice, conveniente e consapevole.

Si comunica che è stato emesso un comunicato di Gelsia sul nuovo servizio anti-truffa contro le telefonate sospette e un decalogo per difendersi dai tentativi di frode sui contratti di luce e gas.

Si rimanda al seguente link per la visione completa.

 

 

Grazie al Bonus Colonnine per imprese e professionisti lanciato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, fino al prossimo 30 novembre i professionisti e le imprese potranno richiedere un contributo economico per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Per farlo è sufficiente accedere alla piattaforma digitale dedicata e presentare la domanda.

La misura mette a disposizione ben 87,5 milioni di euro e, secondo il Ministero, rappresenta uno step importante nella crescita della mobilità elettrica in Italia, già fortemente sostenuta dal PNRR.

Le risorse sono ripartite in tre tranche: una da 70 milioni di euro, relativa all’acquisto e all’installazione di colonnine di ricarica elettrica di valore complessivo inferiore a 350.000 euro da parte delle imprese; la seconda da 8,75 milioni di euro, per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375.000 euro da parte di imprese; e l’ultima di ulteriori 8,75 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di colonnine da parte dei professionisti.

Come funziona e a chi si rivolge il Bonus Colonnine per imprese e professionisti

Più nello specifico, il Bonus Colonnine per imprese e professionisti è un’agevolazione che sostiene l’acquisto di colonnine di ricarica elettrica per imprese e professionisti con un importo pari al 40% delle spese ammissibili.

Per essere ammissibili, le spese devono essere state sostenute successivamente al 4 novembre 2021 (ossia dalla data di entrata in vigore del Decreto Ministeriale 25 agosto 2021, n. 358), al netto dell’IVA, e devono essere oggetto di fatturazione elettronica.

Il bonus interessa:

  • L’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica, inclusi gli impianti elettrici e le opere edili necessarie alla messa in opera delle colonnine elettriche, oltre agli impianti e ai dispositivi per il monitoraggio.
  • La connessione alla rete elettrica nel limite massimo del 10%.
  • Le spese sostenute per la progettazione, la direzione dei lavori e il collaudo, nel limite massimo del 10%.

Per quanto riguarda invece la platea interessata dall’agevolazione, essa include:

  • Le imprese di qualunque dimensione, operanti in tutti i settori, in tutta Italia, che siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.
  • I professionisti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.

La misura è gestita per conto del MASE da Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa: si tratta di un’agenzia governativa italiana interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che a questa pagina offre indicazioni in merito a come presentare la domanda per ottenere l’agevolazione.

Le Organizzazioni sindacali FILCTEM CGIL Monza e Brianza e UILTEC-UIL Milano Lombardia, con la presente comunicano di aderire alla proclamazione in oggetto di CGIL e UIL Lombardia come da allegato VENERDI’ 24 Novembre 2023. 

Lo sciopero interesserà i dipendenti della Gelsia S.r.L., regolati dal ccnl Unico Gas Acqua 12.11.2019.

Avvisiamo pertanto la clientela che, durante le ore di sciopero, potranno verificarsi disservizi nelle normali attività.

Eventuali informazioni di carattere generale potranno essere richieste al centralino aziendale al numero 0362.2251.

 

La notizia della proclamazione di sciopero viene comunicata ai sensi della Legge 146/90 e sulla regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici.