Può accadere che, in modo del tutto involontario, venga attivata un’offerta di energia elettrica proposta da un operatore energetico diverso dal proprio.

Generalmente, tale evento si verifica nell’ambito di campagne commerciali molto aggressive che possono essere definite come veri e propri raggiri, e nel corso delle quali vengono ottenuti dati sensibili dell’intestatario del contratto come il codice POD (si tratta del codice alfanumerico associato alla fornitura di energia elettrica e che identifica il “Point of Delivery”, ossia il punto di consegna).

La spiacevole conseguenza che ci si trova ad affrontare è quella del cambio gestore senza consenso, una situazione frequente e della quale, nella stragrande maggioranza dei casi, non si è neppure consapevoli perché non si è acconsentito esplicitamente a tale passaggio né tantomeno si è sottoscritto alcun nuovo contratto.

Cambio gestore di energia elettrica senza consenso: come avviene il raggiro

Tra le principali cause di tale truffa figurano la scarsa informazione sulla tematica, un atteggiamento disattento che porta a condividere dati sensibili, e la iper-pubblicizzazione di prezzi dell’energia molto competitivi, che trovano terreno fertile soprattutto in questo particolare momento storico di inflazione e incertezza.

In che modo vengono ottenuti i dati sensibili dell’intestatario del contratto di fornitura? Le modalità utilizzate, tutte molto aggressive, sono in genere quattro:

  • Marketing telefonico: con la ricezione di chiamate da parte di qualcuno che si presenta come operatore ufficiale di uno specifico gestore o distributore di energia o addirittura dell’ARERA. Tra i dati richiesti figurano, oltre al già citato POD; anche il nome e cognome dell’intestatario del contratto di fornitura e la sua data di nascita, spesso sufficienti a finalizzare il nuovo contratto senza aver ottenuto l’esplicito consenso del truffato.
  • Vendita porta a porta: sia da parte di autoproclamatisi operatori ufficiali (come avviene nel marketing telefonico) sia da parte di presunti tecnici, al fine di ottenere i dati necessari al cambio di gestore.
  • Link sospetti: che possono essere ricevuti sia via SMS sia sul web, e sui quali si clicca senza prestare troppa attenzione, di fatto “mettendo in moto” il raggiro.
  • Bollette false: sia in versione cartacea che digitale, al fine di sottrarre i dati sensibili al consumatore. In tal caso si consiglia di prestare molta attenzione al logo del gestore così da valutare se, effettivamente, coincida con il proprio.

Caratteristiche comuni a tutte queste modalità sono, oltre ai già citati prezzi super-concorrenziali, informazioni fuorvianti e il tempo limitato per accettare e attivare l’offerta: presunte “offerte lampo” che spesso sono indicatrici di un comportamento poco trasparente.

Recentemente, l’Unione Nazionale dei Consumatori ha ricevuto numerose denunce per le quali agenti di telemarketing comunicavano ai loro interlocutori l’urgenza di cambiare gestore di energia a causa del termine del Mercato di Tutela Luce e Gas. Tale informazione è inesatta, poiché l’obbligo al passaggio al Mercato Libero dell’Energia è stato rinviato al 1° gennaio 2024.

Come capire se il gestore di energia elettrica è stato cambiato senza consenso e come difendersi dalle truffe

Prima di entrare nello specifico dei campanelli d’allarme che potrebbero segnalare un cambio di gestore di energia elettrica senza consenso, ricordiamo l’importante distinzione (spesso fumosa) tra gestore e fornitore: questi due termini non sono affatto sinonimi! Il primo si riferisce infatti all’azienda che si trasporta luce e gas su lunghe tratte; il secondo indica invece la figura specializzata nella vendita e che si interfaccia quindi con il cliente finale.

Il più importante indicatore di una cambio di gestore senza consenso è in genere la consegna, all’indirizzo della persona raggirata, di bollette provenienti da una compagnia energetica diversa rispetto a quella con cui l’utente ha sottoscritto il proprio contratto. Tali documenti riportano di solito i dati dell’intestatario e il prezzo stimato per il consumo di energia relativamente al periodo di riferimento.

Per difendersi da tali raggiri, è molto importante diffidare di offerte di marketing molto aggressive o da chiunque richieda dati personali o sensibili: in questi casi, sia che si tratti di un venditore porta a porta che di un operatore telefonico, è sempre fondamentale richiederne le generalità per verificarne l’effettiva identità. È inoltre suggerito annotare l’eventuale numero telefonico del chiamante e il suo nome e cognome, per poi contattare il gestore, l’ente o l’autorità cui questi dice di fare capo per accertarsi dell’esistenza di un reale mandato. La stessa strategia dovrebbe essere attuata anche nel caso in cui si dovessero ricevere bollette o documentazione via e-mail.

Per quanto riguarda infine i link “misteriosi” ricevuti via SMS o nella propria casella di posta elettronica, è buona norma non cliccare mai su di essi.

In linea generale, è importante tenere a mente che i gestori di energia seri e affidabili, come Gelsia, non si presentano mai a sorpresa a casa del potenziale cliente, ma sempre previo appuntamento telefonico. Inoltre, tutti gli incaricati ufficiali di Gelsia sono dotati di tesserino di riconoscimento con foto, nominativo, marchio Gelsia e numero verde.

In caso di dubbi, è sempre e comunque consigliato il contatto tempestivo con il servizio clienti (quello di Gelsia è disponibile al numero verde gratuito 800 478538) per ricevere subito le informazioni necessarie a capire se ci si trovi di fronte a personale realmente autorizzato o a malintenzionati.

Cosa fare in caso di cambio gestore energia elettrica senza consenso

Nel caso in cui, nonostante tutte le precauzioni o per semplice disattenzione, si sia rimasti vittima della truffa del cambio gestore di energia elettrica senza consenso, è possibile contestare e ripristinare il precedente contratto di fornitura inviando un reclamo al vecchio fornitore entro quaranta giorni dalla ricezione della prima bolletta.

Il vecchio fornitore sarà tenuto ad accogliere e verificare il reclamo e, se necessario, richiedere l’intervento dell’Autorità, per poi decidere una tra le seguenti tre strade:

  1. Accogliere e dare seguito alla procedura di ripristino del precedente contratto di fornitura di energia elettrica.
  2. Non accogliere la procedura di ripristino e riferire la pratica ad ARERA, che metterà a disposizione il Servizio di Conciliazione (dedicato proprio alla risoluzione delle controversie tra fornitore e consumatore con la mediazione di un conciliatore) attraverso lo Sportello del Consumatore.
  3. Fare ricorso ad altri mezzi amministrativi o giudiziari.

Nel caso in cui il precedente fornitore non dovesse accogliere la richiesta di ripristino o non dovesse rispondere al reclamo entro venti giorni solari, il cliente potrà rivolgersi direttamente allo Sportello del Consumatore grazie alla delibera 153/2012/R/com del 19 aprile 2012, successivamente cambiata il 6 aprile 2017 dalla Delibera 228/2017/R/com.

In conclusione, va ribadito che la procedura di cambio gestore è, nel mercato libero dell’energia, totalmente gratuita e non soggetta a penali neanche in caso di rescissione anticipata del contratto. Inoltre, il cambio gestore non comporta un’interruzione della fornitura di energia né il cambio del contatore: il processo si avvia attraverso una semplice chiamata telefonica o con la compilazione di un modulo online e, con preavviso di un mese, il cambio gestore sarà effettivo a partire dal giorno successo alla scadenza del mese stesso.

L’attivazione della fornitura di energia elettrica è il passo necessario alla messa in funzione del contatore della luce e, di fatto, sancisce l’inizio del contratto tra il fornitore di energia e il consumatore.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’attivazione della fornitura non equivale all’allacciamento, un termine che si riferisce invece al collegamento del contatore della luce alla rete pubblica di distribuzione. Al momento dell’attivazione della fornitura di energia, la rete elettrica deve essere infatti già collegata all’utenza e il contatore è già correttamente installato.

Come attivare la fornitura di energia elettrica: i dati da sapere e i documenti da presentare

Ti ricordiamo quindi prima di tutto che, per attivare una fornitura di luce con Gelsia, è sempre necessario che l’allacciamento alla rete sia completato con la predisposizione dell’attacco o che sia presente un contatore già installato o un rubinetto libero. Successivamente, dovrai infatti comunicarci la matricola del contatore (se esistente) o il suo numero identificativo (POD).

Dovrai poi recarti presso uno dei Gelsia Point presenti sul territorio (o prendere un appuntamento utilizzando il nostro comodo servizio Salta La Coda) munito della seguente documentazione:

  • Codice POD: in genere presente sul contatore della luce, identifica il punto di prelievo e rimane sempre uguale anche in caso di cambio di fornitore di energia.
  • Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà contenente gli estremi della concessione edilizia.
  • Titolo di possesso dell’unità immobiliare, atto di proprietà o contratto di locazione.
  • Autocertificazione di residenza nel caso in cui la fornitura di energia elettrica sia esclusivamente per uso domestico.
  • Autocertificazione energia elettrica nel caso in cui la fornitura sia per usi non domestici
  • Richiesta IVA al 10% per le attività aventi diritto.
  • Nel caso in cui il titolare della fornitura sia una persona fisica: documento d’identità, codice fiscale, eventuale permesso di soggiorno se cittadino extra UE, codice fiscale del proprietario dell’immobile se quest’ultimo non è di proprietà del richiedente, eventuale delega.
  • Nel caso in cui il titolare della fornitura sia una persona giuridica: documento d’identità, codice fiscale, eventuale permesso di soggiorno se cittadino extra UE, certificato di attribuzione della Partita IVA con accesso codice ATECO o, in alternativa, certificato di iscrizione alla CCIAA con codice ATECO; codice fiscale del proprietario dell’immobile se quest’ultimo non è di proprietà del richiedente, eventuale delega.

Puoi inoltre presentare due ulteriori documenti non obbligatori ma comunque utili per la prima fornitura:

  • Dati catastali dell’immobile.
  • Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, che ti viene consegnato dall’elettricista.

Ti ricordiamo infine che saranno necessari anche il progetto e la documentazione rilasciata dai Vigili del Fuoco nel caso di contatori con potenza superiore ai 116 kW.

La documentazione Gelsia per la prima attivazione della fornitura è disponibile e liberamente scaricabile online, a questo link.

Prima attivazione della fornitura di energia elettrica in caso di acquisto di un immobile

Nel caso tu abbia appena acquistato un immobile e voglia procedere alla prima attivazione della fornitura dell’energia elettrica, sarà molto importante verificare se si tratti effettivamente di una prima attivazione o di una riattivazione.

Il primo caso è relativo a immobili che, pur essendo allacciati alla rete, non sono mai stati forniti. Il secondo caso è invece relativo a un subentro, ossia all’attivazione della fornitura da parte di un nuovo cliente in seguito alla cessazione del contratto del cliente precedente, che ha richiesto anche la disattivazione del contatore.

Di nuovo, ti suggeriamo di recarti presso uno dei Gelsia Point con l’opportuna documentazione: i nostri consulenti saranno lieti di offrirti tutto il supporto necessario.

Desideri maggiori informazioni? Contatta il nostro call center: siamo disponibili al numero verde 800478538 dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 14.00.

La prima edizione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità (precedentemente chiamata soltanto “Settimana per l’Energia”) è prevista dal 23 al 27 ottobre 2023: l’evento, organizzato da Confartigianato, interesserà ben diciotto regioni italiane con una serie di appuntamenti che intendono supportare le piccole imprese e gli artigiani nella loro transizione green.

La Settimana per l’Energia e la Sostenibilità si propone anche come importante occasione di confronto tra imprese, istituzioni, associazioni, esperti italiani e internazionali sui pilastri dell’ESG (il sistema composto da sostenibilità sociale, ambientale e di governance oggi centrale per un numero sempre più elevato di aziende), al fine di definire insieme il tracciato di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale.

Nelle parole del presidente Marco Granelli, l’intento della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità è quello di “porre l’attenzione e animare il dibattito sul protagonismo degli artigiani e delle PMI nella costruzione di un futuro sostenibile. Il 66% dei piccoli imprenditori è già ‘greentoso’, impegnato in azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Questi loro sforzi devono però essere accompagnati da politiche e interventi orientati ad affrontare la transizione energetica e ambientale.”

Transizione energetica delle imprese: per contrastare il cambiamento climatico, ma non solo

“C’è molto da fare, se si pensa che nel decennio 2012-2021 gli investimenti pubblici per la lotta al cambiamento climatico sono diminuiti del 34,4%,” continua Granelli. “Inoltre, bisogna eliminare la burocrazia che, ad esempio, ostacola la creazione delle Comunità Energetiche. E sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di energia che sono previsti nei progetti non attuati del PNRR. Per questo, durante la Settimana, mostreremo le migliori esperienze realizzate dalle aziende di tutti i settori, presenteremo strumenti ad hoc di misurazione della sostenibilità delle MPI e lanceremo la nostra proposta di confronto con gli interlocutori istituzionali, anche per individuare strumenti di finanza ‘sostenibile’ e accesso agevolato al credito.”

In una fase di storica di cambiamento rapido e costante, le aziende devono infatti considerare la sostenibilità e la transizione energetica come asset fondamentali per il successo del loro business.

Non va dimenticato che la sostenibilità non è soltanto cruciale per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, come sottolineato e richiesto dal Green Deal europeo, ma anche per favorire innovazione e competitività, per cogliere nuove opportunità sul mercato, ridurre i costi operativi attraverso l’efficienza energetica e migliorare la reputazione con i consumatori. In tale scenario, la transizione green al centro della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità si rivela uno step ormai non più prorogabile.

È possibile visitare questa pagina per conoscere di più sul ricchissimo calendario di appuntamenti in programma durante l’evento.

Dal 1° gennaio 2024 è prevista la rimozione del servizio di tutela gas naturale per chi non ha ancora scelto un fornitore sul mercato libero.

Le modalità di cessazione del mercato tutelato sono state definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA)1, con l’obiettivo di accompagnare il passaggio al mercato libero delle forniture gas domestiche, su tutto il territorio nazionale.

Segnaliamo che la possibilità di sottoscrivere l’offerta Gelsia Casa Gas è stata prorogata fino al 22 Ottobre 2023. Tale offerta, tra le offerte del nostro portafoglio, risulta essere attualmente la più vantaggiosa. Per consultare le condizioni economiche dell’offerta clicca qui. [link a https://www.gelsia.it/offerte/gelsia-casa-gas/?operazione=cambio_prodotto]

 

È possibile attivare Gelsia Casa Gas presso i nostri Gelsia Point sul territorio, al numero verde gratuito 800.478.538 (attivo dal lunedì al venerdì 8.00 – 20.00 e il sabato 9.00 – 14.00) o online sul sito gelsia.it – box Cambio Prodotto https://www.gelsia.it/effettuare-cambio-prodotto/

Si informa la gentile clientela che sabato 14 e 21 ottobre i Gelsia Point sotto riportati saranno aperti  dalle 08.30 alle 12.30:

  • CANEGRATE
  • GIUSSANO
  • MUGGIO’
  • SOVICO

Per informazioni è possibile contattare il call center Gelsia al numero verde 800.478.53 (gratuito da rete fissa e mobile), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00, sabato dalle 9.00 alle 14.00 o consultare il nostro sito gelsia.it.

CLIMATIZZATORE

YA3 è il climatizzatore a parete con pompa di calore che, grazie allo ionizzatore di serie, sanifica l’aria nell’ambiente eliminando fino al 99% di particelle in sospensione quali polvere, acari, batteri e polline.
✔ Climatizzatore in classe A+++
✔ Prestazioni energetiche eccellenti

CALDAIA

Assicura un elevato confort nel riscaldamento con bassi consumi.
Garantisce al cliente un’elevata e costante produzione istantanea di acqua calda sanitaria, salvaguardando l’ambiente e permettendo un risparmio in bolletta.
✔ Caldaia murale X+ Unical a condensazione
✔ Garanzia 5 anni (con contratto di manutenzione)

FOTOVOLTAICO

La soluzione viene realizzata con pannelli tecnologicamente avanzati di ultima generazione.
✔ pacchetti da 3 kW, 4.5 kW e 6 kW
✔ possibilità di aggiungere batterie di accumulo da 5 kW e 10 kW

Si informa la gentile clientela che giovedì 28 settembre i Gelsia Point sotto riportati chiuderanno dalle 14.00 alle 14.30:

  • SEREGNO
  • LISSONE
  • DESIO
  • CESANO MADERNO
  • LIMBIATE

Per informazioni è possibile contattare il call center Gelsia al numero verde 800.478.53 (gratuito da rete fissa e mobile), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00, sabato dalle 9.00 alle 14.00 o consultare il nostro sito gelsia.it.

La gestione ottimizzata dell’energia è fondamentale per qualunque azienda, a prescindere dalla sua dimensione e settore, non soltanto in virtù dei vantaggi economici che garantisce ma anche nell’ottica di una maggiore tutela ambientale. A questo, va aggiunto il fatto che la stessa UE richiede a tutti i consumatori energetici europei, siano essi privati o aziende, di perseguire un concreto risparmio energetico al fine di raggiungere la massima efficienza possibile nel consumo dell’energia.

In particolare in questa complessa fase storica, tutte le organizzazioni dovrebbero quindi mettere in atto non soltanto comportamenti quotidiani virtuosi, ma anche strategie di efficientamento e piani di monitoraggio e verifica dei consumi che permettono di controllare l’effettiva bontà degli interventi e i loro potenziali margini di miglioramento.

Infine, non va dimenticato che, anche a livello tecnologico, sono oggi disponibili numerose soluzioni che permettono di ridurre in modo significativo i consumi degli uffici e degli impianti.

Il primo step per risparmiare energia in azienda: l’audit energetico

L’audit energetico è lo step preliminare che tutte le aziende dovrebbero intraprendere per ottenere un maggiore risparmio energetico. Chiamato anche diagnosi energetica, è una procedura di analisi che accerta i reali consumi energetici di un’impresa, di un’attività, di un edificio o di un impianto industriale: permette quindi di conoscere e misurare in modo preciso l’utilizzo energetico sui luoghi di lavoro e di mettere a fuoco i possibili interventi di efficientamento e risparmio conseguibili.

Per conoscere in maggiore dettaglio le regole dell’audit energetico dal punto di vista normativo, si può fare riferimento al Decreto Legislativo del 4 luglio 2014, n. 102, e alla Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

Non va poi dimenticato che l’audit energetico è obbligatorio per legge per le grandi aziende (ossia quelle con più di 250 dipendenti, con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o un bilancio annuo maggiore di 43 milioni di euro) e per le imprese energivore (ossia quelle con un consumo maggiore o uguale a 1 GWh di energia elettrica) e va effettuato ogni quattro anni da parte di figure esterne autorizzate come le ESCO (Energy Service Company) o gli EGE (Esperti in Gestione dell’Energia certificati).

Le PMI non sono obbligate per legge a svolgere la diagnosi energetica, che comunque si rivela estremamente vantaggiosa alla luce di possibili azioni migliorative nella gestione dell’energia.

Più specificamente, le aziende che scelgono di condurre un audit energetico incontrano una serie di vantaggi, che includono: la redazione di un bilancio energetico dell’impresa; la definizione degli interventi di efficientamento energetico possibili; la valutazione per ciascun intervento della reale fattibilità tecnica ed economica nonché delle possibili agevolazioni fiscali; la misurazione dei consumi e l’integrazione di sistemi di monitoraggio; la riduzione dei consumi e dei costi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi. A tutti questi oggettivi benefit va aggiunta, ovviamente, anche una maggiore sostenibilità ambientale – un valore oggi ricercato e molto apprezzato dai consumatori nella scelta dei loro prodotti e servizi.

Il risparmio energetico aziendale nella pratica: si parte da un cambio di mentalità

In termini pratici, mettere in atto una reale strategia di risparmio energetico aziendale richiede prima di tutto un profondo cambio di mentalità da parte di tutte le persone coinvolte, a qualunque livello. Questo perché una maggiore efficienza energetica nei luoghi di lavoro è connessa all’adozione di processi più snelli e intelligenti, e non soltanto ad ambienti e locali più performanti. Il cambiamento tangibile parte quindi dalla diffusione di una reale “cultura green” tra tutti i manager e dipendenti.

Lo dimostra il successo del progetto INDUCE, finanziato dall’Unione Europea e che ha visto il coinvolgimento di quindici imprese di varie dimensioni in diversi Paesi UE, tutte operanti nell’agri-food. A partire da un’analisi delle aziende, tra loro molto diverse sotto l’aspetto dei consumi energetici, il progetto ha sviluppato per ciascuna un programma di formazione dedicato al personale e finalizzato a un miglioramento della gestione energetica attraverso l’attuazione di comportamenti virtuosi.

Dopo il periodo di formazione, ogni azienda ha elaborato il proprio piano d’azione e messo in atto piccoli ma significativi cambiamenti (come la modifica dei sistemi di illuminazione o l’abitudine allo spegnimento – invece che stand-by – di tutti i computer al termine della giornata lavorativa). I risultati hanno superato ogni aspettativa: il progetto INDUCE ha infatti evidenziato una diminuzione dei consumi pari a circa 554 GWh l’anno, con un risparmio complessivo per le aziende coinvolte di circa 20 milioni di euro annuali sui costi energetici.

Risparmiare energia in azienda: alcuni consigli pratici

Esistono diverse strategie che è possibile mettere in atto in azienda al fine di ottenere un miglioramento della gestione dell’energia e una oggettiva riduzione dei consumi. Alcune di esse, come spiegato nel paragrafo precedente, riguardano i comportamenti e le abitudini delle persone che lavorano nell’organizzazione e includono:

  • Una modulazione attenta della temperatura a seconda dei vari ambienti, con una riduzione nei locali vuoti o meno frequentati (come i magazzini o le sale riunioni vuote).
  • La chiusura delle porte e delle finestre non utilizzate per evitare la dispersione di calore o frescura.
  • La collocazione delle scrivanie alla giusta distanza dalle fonti di calore per favorire una diffusione ottimale di quest’ultimo.
  • La riduzione della temperatura in ufficio durante i mesi invernali, che dovrebbe attestarsi sui 18/19°C per essere confortevole e produrre un risparmio energetico.
  • L’impostazione delle stampanti su stampe a bassa risoluzione quando possibile, per esempio per la stampa di appunti o documenti interni.
  • L’eliminazione dello stand-by nei dispositivi elettronici, per evitare il continuo consumo di energia anche quando l’azienda è chiusa.
  • L’ottimale sfruttamento della luce naturale negli ambienti interni, che permette di limitare l’accensione di luci artificiali.
  • La promozione, laddove possibile, della mobilità condivisa tra i dipendenti e quella della mobilità sostenibile, ad esempio con l’impiego di auto aziendali elettriche o ibride.

A livello più ampio, le aziende possono inoltre risparmiare energia integrando nuove ed efficienti tecnologie all’interno dei luoghi di lavoro.

Oltre alle ormai ben note lampade ad alto rendimento (i LED), sfruttare il potenziale della domotica può rivelarsi un’ottima soluzione per ridurre i consumi in bolletta e operare quotidianamente in modo più smart e sostenibile.

Ricordiamo che i sistemi domotici possono oggi automatizzare e gestire intelligentemente non soltanto gli impianti di illuminazione, riscaldamento e climatizzazione, ma anche i macchinari, i sistemi di videosorveglianza e gli impianti idraulici.

L’installazione di sistemi fotovoltaici è anch’essa un comportamento virtuoso che le aziende possono scegliere di intraprendere: questa tecnologia pulita, che prevede la generazione di energia a partire da una fonte inesauribile (la luce solare), riduce il prelievo di elettricità dalla rete e abbatte una voce di costo importante per le imprese. Contestualmente, utilizzare energia verde in azienda significa anche ridurre la propria impronta ecologica e migliorare la propria immagine di brand con clienti e stakeholder. Infine, non va dimenticato che l’installazione di un impianto fotovoltaico industriale è connessa, anche per il 2023, a interessanti agevolazioni fiscali quali il credito d’imposta al 6%, la Nuova Sabatini e il Reverse Charge.

Tra le ulteriori implementazioni che le aziende possono mettere in atto per risparmiare energia ed essere più sostenibili dal punto di vista ambientale figurano l’installazione di pompe di calore di nuova generazione per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda; quella di contatori e controller energetici finalizzati al monitoraggio e alla minimizzazione degli sprechi; una puntuale manutenzione degli impianti (inclusa quella di tipo predittivo) così da garantirne la migliore efficienza di funzionamento e quindi un utilizzo ottimale dell’energia; e l’acquisto di macchinari e apparecchiature best-in-class in sostituzione di macchine ed elettrodomestici energivori. In sintesi, ciò significa scegliere soluzioni caratterizzate da una più alta classe energetica che garantiscono, fin da subito, una riduzione sensibile dei consumi.